Ascolto nel bosco il sussurro delle rune
Mi hanno sempre attratto quei sassolini con incisioni strane che vedevo nei negozietti esoterici di città quando ero ragazzina. Ma proprio perché richiamavano un’idea esoterica non sentivo il bisogno di approfondire, mi sono sempre sentita più scienziata che strega.
Eppure ogni volta che le rune si presentavano sul mio cammino, anche se giravo la testa dall’altra parte, lo facevo senza distogliere troppo lo sguardo. Ero molto incuriosita da quei segni che mi ricordavano l’alfabeto elfico di Tolkien. (Se non sai cosa sono le rune ho scritto qui un articolo che dà qualche info in più)
Ma la donna arriva ad una certa età in cui davanti allo specchio finalmente smette di guardarsi e inizia a vedersi. C’è una strega in ognuna di noi: prima lo accettiamo, prima possiamo attingere al nostro potere.
Così un giorno, senza saperne niente, dai ritagli di cirmolo ho realizzato le mie rune. “Nessun uomo incida rune se non è capace di domarle” disse Odino nella saga di Egill. Ma io non lo sapevo e comunque sono una donna.
Quindi le ho incise col pirografo e messe in un sacchetto ricamato con una stella alpina. Le mie rune non hanno nulla di esoterico, manco il sacchetto che le contiene.
Non ho fatto rituali di attivazione, né le ho esposte alla luna piena per fare il carico di energia. Non ce n’è stato bisogno: sono pregne della mia essenza perché per farle ho rischiato le dita e quindi ogni runa ha avuto la mia piena presenza ed attenzione.
Quando ho avuto il mio bel sacchettino di rune al profumo di cirmolo di fronte a me, ho iniziato a sentire il bisogno di capirle, ed ho quindi iniziato ad approfondire. Ma fin da subito mi è stato chiaro che lo studio delle rune in realtà è un viaggio bellissimo che non finirà mai.
Ho iniziato il mio viaggio con le rune un paio di anni fa. E ancora non ne so un bel niente. Quindi non posso aggiungere altro. Tutte le persone con cui ne ho parlato e che conoscevano l’argomento mi hanno detto la stessa frase: “le rune ti chiamano, e quando inizi ad ascoltarle le vedi dappertutto”. E non posso che confermarlo.
Le rune sono l’insieme di caratteri di un antico alfabeto molto particolare e misterioso. Ciascuna runa rappresenta, oltre che un simbolo fonetico, anche diversi concetti, tanto che ogni sfaccettatura della vita può essere descritta dalle rune.
L’origine non è certa, intorno alle rune c’è sempre stato un grande alone di mistero. Nazisti e satanisti usandole ed interpretandole a modo loro hanno poi contribuito la diffusione di una cattiva fama.
Ma nulla di tutto ciò ha a che fare con le rune. Come per ogni cosa, dipende dall’uso che ne fai e dal significato che ci vuoi vedere.
Io le utilizzo in modo introspettivo, leggendo nel simbolo l’archetipo* che rappresenta e ascoltando la storia che la runa suggerisce al mio intuito. Non leggo il futuro, chiedo consigli al mio intuito.
Ma cosa vuol dire che ascolto il sussurro delle rune? Semplicemente ne guardo una o più di una o tutte insieme e lascio che i miei pensieri facciano tutto il resto scegliendo di volta in volta l’archetipo che sento più utile in quel momento.
Ed è così che a volte dalle mie sculture emerge un volto che senti vibrare con la tua essenza: attraverso l’archetipo in cui ti riconosci e che io scolpisco perché suggerito dall’antico sussurro delle rune.
Ho deciso di utilizzare i ritagli più piccoli delle mie sculture per realizzare le rune in cirmolo con la forma spigolosa, perché amo questo legno e non voglio che vada sprecato neanche l’angolino più piccolo. Per realizzarle rischio parecchio le dita ma credo che ne valga la pena.
Se hai voglia di addentrarti anche tu nello studio delle rune ti lascio la porta aperta per sbirciare nel mio angolino dedicato a questo misterioso alfabeto:
*Gli archetipi sono rappresentazioni che simboleggiano valori e caratteri di base, ognuno di noi più o meno inconsciamente si riconosce in uno o più archetipi. I segni zodiacali sono l’esempio più comune e conosciuto.
Lascia un commento